Le agevolazioni fiscali che aiutano le PMI anche nella transizione 4.0

Facciamo un excursus di alcune agevolazioni fiscali per le PMI.

Iper e Super Ammortamento

Agevolazioni fiscali per le PMI

Iper e Super Ammortamento sono due agevolazioni fiscali a sostegno delle imprese che investono in beni materiali e immateriali per la trasformazione digitale dei processi produttivi.

In modo sintetico, l’ammortamento è un procedimento contabile con il quale è possibile ripartire costi pluriennali nei vari esercizi di vita utile del bene, partecipando in questo modo alla definizione del reddito aziendale per singolo esercizio pro quota.
Come è noto, la Legge di Bilancio 2017 ha prorogato il super ammortamento ed ha introdotto il concetto di iper ammortamento per l’acquisto di beni strumentali connessi alle logiche di “industria 4.0”.

Nel complesso, entrambe le agevolazioni consistono nella supervalutazione dei beni oggetto di investimento ai fini della richiesta dei benefici fiscali e sono cumulabili con le altre misure previste dal Piano Nazionale.

In particolare, se si parla di super ammortamento si indica un costo ammortizzabile di un bene figurativamente più alto del 40% rispetto al costo reale.

Invece, nel caso di iper ammortamento c’è una differenziazione delle aliquote dell’extra-deduzione in base all’ammontare dell’investimento effettuato:

  • Iper ammortamento al 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • Ammortamento al 200% per gli investimenti fino a 10 milioni di euro.
  • Iper ammortamento al 150% per gli investimenti fino a 20 milioni di euro.

In breve, le aziende beneficiarie di queste agevolazioni fiscali sono, praticamente, tutte le aziende con sede fiscale in Italia o le stabili organizzazioni di imprese residenti all’estero, tranne rare eccezioni facilmente rintracciabili sul sito web del Ministero per lo Sviluppo Economico.

Nuova Sabatini

Agevolazioni fiscali PMI

425 milioni di euro (disponibili immediatamente) per finanziare i macchinari: questo è quanto è stato stanziato per aiutare le aziende ad innovarsi con i beni strumentali.
In pratica, se hai intenzione di acquistare un nuovo macchinario per la tua attività, devi sapere come accedere ai soldi agevolati della Nuova Sabatini.

Il credito all’innovazione è un ottimo modo con cui far evolvere quelle PMI dove la produzione si regge ancora su vecchi macchinari, talvolta anche improduttivi. Ecco perché nel 2013 è nata la Legge Sabatini che ha introdotto un contributo per l’acquisizione di macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese italiane. Per Nuova Sabatini, quindi, ci si riferisce alle modifiche effettuate con la Legge di Bilancio 2021.

La Nuova Sabatini è una misura agevolativa che aiuta molto le aziende che vogliono rimodernare i loro beni strumentali, acquistandone di nuovi e più efficienti. Quando si parla di bene strumentale s’intende un bene dedicato all’attività produttiva. Sono considerati beni strumentali non solo i macchinari, ma anche anche hardware e/o software specifici da integrare nei processi produttivi aziendali.

Requisiti necessari per accedere alle agevolazioni fiscali per le PMI:

1. Occorre essere un’attività regolarmente iscritta nel Registro delle Imprese.
2. L’azienda non deve avere procedure concorsuali e non deve essere in fallimento o in liquidazione.
3. Il bene da acquistare deve essere nuovo e catalogato in bilancio come “impianti e macchinari”. Non sono ammissibili né terreni, né fabbricati, né macchinari usati.

Quali agevolazioni fiscali si ottengono:

Puoi avere un ristorno degli interessi connessi al finanziamento necessario per acquistare quel bene strumentale (che sia un finanziamento bancario normale o un leasing).
É come ottenere un finanziamento senza interessi, perché questi ti verranno rimborsati.
Il finanziamento che otterrai può essere supportato anche dalla garanzia statale, la garanzia del Mediocredito Centrale, e non deve essere superiore ai 5 anni.
Infatti, il periodo di restituzione non deve essere superiore ai 5 anni e deve avere un importo compreso tra i 20.000 (ventimila) e i 4 milioni di euro.

Come si fa:

Cosa bisogna fare per avere accesso a questo ristorno degli interessi? Ecco i passaggi fondamentali.

1. Affidarsi ad un mediatore creditizio che ti aiuti e reperisca per te il miglior finanziamento sul mercato (o leasing).
2. Dallo stesso consulente ti dovrai far aiutare nel redigere la domandadi ammissione, ovvero la domanda di accesso al contributo ministeriale, e dovrà essere attestata la congruità della spesa ammissibile.
3. Una volta verificata, da parte dell’istituto che ha erogato il finanziamento, la congruità della domanda di accesso al contributo, questo prenoterà l’importo al ministero.
4. Accertata la disponibilitàverrà concesso il finanziamento per acquistare il bene e verrà comunicato al ministero che il bene è stato acquistato tramite un finanziamento.
5. A finanziamento erogato e a bene acquistato, l’azienda dovrà compilare, tramite la piattaforma del ministero, la dichiarazione attestante l’avvenuta ultimazione.
6. Dopodiché, il ministero, in un’unica soluzione, erogherà la quota individuata del contributo riferito al finanziamento che hai utilizzato per acquistare il bene.
La quota sarà del 2,75% per investimenti ordinari del 3,75% per investimenti dedicati a tecnologie digitali o considerate 4.0.

In sintesi, si tratta di un contributo a fondo perduto, ovvero lo storno degli interessi che ti verrà addebitato non ha bisogno poi di essere restituito. Se utilizzerai come strumento finanziario il leasing, dovrai ricordarti di esercitare nella sottoscrizione l’opzione di acquisto, al momento della stipula del contratto.

Se sei interessato ad investire nella tua attività, rendendola ancora più produttiva ed efficacie, la Nuova Sabatini è una forma agevolativa che ti permetterà di ottenere sicuramente un vantaggio economico.

Fondo di Garanzia

Agevolazioni fiscali per le PMI

La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato tutte le misure previste dall’articolo 13, comma 1 del Decreto Liquidità fino al 30 giugno 2022, fatta eccezione per i due seguenti aspetti:

  1. a decorrere dal 1°aprile 2022, le garanzie saranno concesse previo pagamento di una commissione una tantum da versare al Fondo;
  2. a decorrere dal 1° gennaio 2022, il Fondo potrà intervenire in favore delle operazioni finanziarie presentate ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lettera m) del DL Liquidità rilasciando garanzie pari all’80%.

Il Decreto Liquidità è un rilascio di garanzie da parte dello Stato, per un accesso facilitato al credito bancario. Non si tratta di somme erogate a fondo perduto, ma di una garanzia che lo stato mette a disposizione dei contribuenti. Può essere una garanzia al 100%, o leggermente più bassa, e va rapportata ad ¼ del proprio fatturato. Il minimo fatturato è intorno ai 25 mila euro.

Le tipologie di garanzia presenti nel Decreto sono 3:

  • Garanzia al 100%: prevede l’erogazione di un importo pari al 25% del fatturato certificato.
  • Del 100% ma al 90% a carico dello Stato, per erogazioni fino al 25% del fatturato con massimale di 800 mila euro.
  • Garanzia fino al 90%, fino a un massimo di 5 milioni.

Fondo di Garanzia

L’accesso al Fondo è semplificato. Basta la semplice compilazione di una domanda. Il modulo permette alle imprese di richiedere la garanzia e l’erogazione del relativo importo, senza recarsi presso le filiali bancarie. Basta l’invio del modulo alla propria banca via mail.
Il modulo è semplice nella compilazione e richiede pochi dati essenziali. Le informazioni richieste alle imprese che intendono accedere al Fondo sono le seguenti:

I dati dell’impresa (il legale dell’impresa indica i propri dati e poi quelli dell’impresa);
sede, codice Ateco, data di costituzione dell’impresa;
dichiarazioni da confermare tra cui, quella con cui si chiede l’accesso al fondo in quanto colpiti dall’emergenza sanitaria;
dichiarazione del fatturato e l’anno in cui il fatturato è stato conseguito;
dimensioni dell’azienda (numero di occupati) e dati di bilancio.

Alla mail (contenente tutti i dati elencati qui sopra) va allegato il documento del legale rappresentante o del titolare. Non serve, necessariamente, una mail certificata.

Il Decreto non prevede delle indicazioni particolari alle banche e lascia piena autonomia agli istituti di credito, anche sulla concessione del credito.

Nei prossimi articoli esamineremo le altre misure del Piano. Nello specifico: il Credito d’Imposta, il Patent Box, le agevolazioni per le Startup e le PMI innovative e la formazione finanziata.

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